Come probabilmente ricorderete, abbiamo più volte trattato la “questione IVA”, ovvero le novità rispetto a questa imposta che interesseranno (o forse avrebbero dovuto interessare) gli Enti del Terzo settore dal 1° gennaio 2025.
Un provvedimento di legge (D. Lgs 146/2021), la cui entrata in vigore è stata più volte prorogata, deve (dovrà) sanare una difformità delle nostre disposizioni rispetto alle regole Europee, allineandole.
E ad essere interessati da questa necessità di “allineamento” sono proprio gli Enti del terzo settore, che beneficiano di un regime di esclusione dall’ imposta dei proventi di alcune delle loro attività.
Le “nuove” disposizioni, perciò, intervengono sull’argomento, eliminando (modificando) tale favore. L’annuncio della prossima entrata in vigore di queste disposizioni e delle conseguenze che da ciò deriverebbe ha scosso il mondo degli ETS e (talora immotivatamente) ha preoccupato i loro dirigenti.
Si sono, perciò, avanzate diffuse proteste nei confronti del Legislatore, invitandolo a riconsiderare l’emanazione (o, quanto meno) l’entrata in vigore di queste nuove disposizioni.
Fino a pochi giorni fa non vi erano concreti segnali di accoglimento delle osservazioni presentate e, perciò, si era in attesa dell’entrata in vigore ormai imminente della norma.Ma proprio in questi giorni sono intervenute delle novità a riguardo che, in qualche modo, accolgono le preoccupazioni avanzate dalle rappresentanze degli ETS.
Seppure già in passato ci fossero state delle (per la verità timide) rassicurazioni da parte della politica, nel corso di due distinti eventi pubblici (convegni) cui erano invitati, due rappresentanti del governo si sono pronunciati in merito.
La viceministra Bellucci (Lavoro e Politiche Sociali) ha assicurato l’interessamento del governo per individuare una soluzione a breve e, successivamente, il viceministro Leo (Economia e Finanze) ha ribadito l’impegno del suo Ministero, avanzando alcune ipotesi di soluzione.
Accanto alla (piuttosto scontata) ipotesi di ulteriore rinvio dell’entrata in vigore della “nuova” disposizione, il viceministro ha ipotizzato di modificarla nel merito, cercando di contemperare le esigenze espresse dal Terzo Settore con le direttive europee, attraverso una nuova interlocuzione con i funzionari della UE.
Quindi – se le rassicurazioni corrisponderanno a realtà – la “bomba” IVA viene disinnescata (quanto meno per la sua imminente entrata in vigore) e gli ETS non dovranno preoccuparsi dello spauracchio rappresentato dal 1° gennaio prossimo.
Ma questo non vuol dire che l’argomento sia archiviato e che il prossimo anno non debba comunque essere l’occasione per i dirigenti degli ETS di riflettere (e se necessario confrontarsi) su temi strategici quali l’individuazione corretta della natura delle proprie attività, i regimi fiscali e contabili applicabili, i provvedimenti operativi da adottare. Svolgendo, in sostanza, il proprio incarico di amministratore, adempiendo ai doveri ad essi imposti dalla legge e dallo statuto con la diligenza richiesta dalla natura dell'incarico e dalle loro specifiche competenze.
Il Centro Servizi Vol.To ETS seguirà, ovviamente, l’evolversi della vicenda e ne darà tempestiva informazione attraverso i suoi canali d’informazione.
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