Soprattutto tra gli enti che devono presentare il rendiconto per cassa redatto sul modello finanziario D, tra gli errori più frequenti segnalati dagli uffici RUNTS c’è quello della quadratura dei conti, una verifica che permette di accertare se il bilancio è stato compilato correttamente.
Nello specifico, i modelli ministeriali si articolano su due colonne distinte, denominate “Es.t” e “Es.t-1” che stanno a indicare rispettivamente l’esercizio in corso e l’esercizio precedente, di modo da dare evidenza non solo della differenza di importi e dell’andamento amministrativo dell’associazione negli anni, ma anche dell’eventuale patrimonio residuo derivante da esercizi precedenti.
In questo modo, in calce al modello di bilancio, le associazioni alla voce “Cassa e banca” devono inserire, da un lato, il saldo totale alla chiusura dell’esercizio precedente, articolato in saldo presente in cassa e saldo bancario o postale e, dall’altro, il saldo alla chiusura dell’esercizio appena conclusosi. Questi saldi coincidono evidentemente con i risultati oggettivi derivanti da estratti conto bancari sommati ad altri saldi amministrativi (saldo cassa, saldo libretto postale, etc.).
A questo punto dell’elaborazione del bilancio, il più frequente errore che gli enti commettono è quello di non verificare la quadratura del bilancio in relazione ai saldi. Poiché, infatti, alla voce “Cassa e banca” il saldo dell’esercizio “t-1” riporta la disponibilità dell’ente alla chiusura dell’anno precedente, il saldo dell’ultimo esercizio (“Es.t”) dovrà per forza coincidere con il risultato della somma algebrica tra il primo saldo e l’avanzo o disavanzo complessivo dell’esercizio appena concluso, come nell’esempio grafico riportato.
Per una verifica complessiva consulta la check list nel bottone qui sotto.
Nel caso in cui il bilancio riscontrasse una mancata quadratura, l’ufficio Runts competente lo potrebbe rigettare e a quel punto l’ente sarebbe chiamato a depositarlo nuovamente.
Si ricorda che il mancato deposito dei bilanci può far scattare la “diffida ad adempiere” da parte degli uffici del registro unico, la quale si può concludere, in caso di ulteriore inadempimento, con la cancellazione dell’ente dal Runts e con la previsione di sanzioni pecuniarie nei confronti degli amministratori.
In generale, per una gestione più sicura e affidabile della propria organizzazione, l’invito è quello di affidarsi a strumenti collaudati che permettano di minimizzare il rischio di sbagliare. Tra questi si segnala VERIF!CO, la soluzione gestionale per il Terzo settore proposta dai Centri di servizio per il volontariato che per gli enti di piccole dimensioni con entrate fino a 5.000,00 euro è completamente gratuita grazie alla versione freemium. L’utilizzo del software in cloud previene e riduce gli errori essendo un sistema dalla struttura non modificabile che allerta chi lo utilizza nel caso in cui ci siano si sbagli l’impostazione.
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